Oggi è la Giornata mondiale dei Blogger!
Il World Bloggers’ Day è nato nel 2010 con l’obiettivo primario di collegare le comunità di bloggers presenti nel mondo.
Risalgono al 1997 i primi tentativi (tutti americani) di ritagliarsi uno spazio personale sul web dove poter parlare liberamente delle proprie passioni o concedersi riflessioni su quanto ci circonda.
L’entusiasmo di inizio 2000, che riteneva i blog rivoluzionari dal punto di vista comunicativo, negli anni si è andato placando (anche a causa dell’avvento dei social network), ma è innegabile che questi personalissimi siti online abbiano apportato un contributo fondamentale nel rinnovare le modalità comunicative sul web e nel difendere la libertà d’espressione.
È proprio per ricordare questi due aspetti che, nel 2010, nasce a Cepu (Filippine) il World Bloggers’ Day. Celebrare l’inalienabile facoltà di espressione è una priorità da non sottovalutare, se si considera che non pochi blogger sono morti per difendere fino alla fine la propria libertà di parola, denunciando violenze e soprusi spesso taciuti dai media tradizionali.
Tra questi si trova Omid Reza Mir Sayafi, blogger e giornalista iraniano morto alla soglia dei trent’anni mentre era incarcerato per quanto pubblicato. Come lui, anche Zakariya Rashid Hassan al-Ashiri, del Bahrein, ucciso dopo solo sette giorni di arresto, o il brasiliano Edinaldo Filgueira, assassinato da uomini armati all’uscita dal lavoro a causa delle critiche pubblicate nei confronti del governo locale.
Ci sono anche i più fortunati, a cui è stata solo revocata la nazionalità. È quanto accaduto a Phạm Minh Hoàng, vietnamita costretto all’esilio in Francia, accusato di aver violato la sicurezza nazionale.
Insomma, un blog non è semplicemente uno spazio per esprimersi online, ma è la dimostrazione che si può avere uno spazio in cui esprimersi liberamente, a volte anche a costo della propria vita. Ecco perché, oggi, è importante festeggiare.